Le nostre esperienze e i nostri successi

Il Sig. (omissis) ha agito contro l’Ospedale Civile di (omissis), affinché venisse accertato la grave responsabilità della struttura ospedaliera nel decesso della madre dovuto alle numerose infezioni nosocomiali contratte durante un banale ricovero in reparto geriatrico per una dermatite. Dopo qualche giorno, infatti, nonostante la regressione del quadro dermatologico, la Sig.ra ha cominciato ad accusare un’ingravescente sintomatologia respiratoria che la conduceva ad una vera e propria crisi. Tale crisi ha costretto i sanitari a trasferire la signora in terapia intensiva, ove è stata intubata per assistenza respiratoria, sino all’inevitabile decesso....

Caso risolto

La sig.ra (omissis) ha adito il Tribunale Civile di Roma affinché venisse accertata la responsabilità dell’Ospedale (omissis) per il grave ritardo diagnostico, di oltre 9 mesi dal primo esame, di una lesione multifocale della mammella sinistra che ne ha causato l’intervento di mastectomia completa bilaterale. L’istruttoria svolta nel corso del procedimento ha accertato che le lesioni nodulari, individuate dai sanitari in questione nell’aprile 2013, sono state negligentemente ed imprudentemente tralasciate per ben 9 mesi, ossia il tempo trascorso tra la prima rilevazione e gli accertamenti eseguiti autonomamente dall’attrice....

Caso risolto

Il Sig. (omissis) ha adito il Tribunale Civile di Napoli affinché venisse accertata la grave responsabilità professionale medica dei sanitari dell’ASL (omissis) che effettuarono l’intervento chirurgico di riduzione ed osteosintesi con placca e viti di una frattura pluriframmentaria. La CTU svolta ha accertato che dalla documentazione e dalla ricostruzione della storia clinica dell’attore emerge in modo evidente l’imperizia dei sanitari che hanno operato durante l’ intervento; dall’osservazione dei referti radiologici eseguiti nel pre-operatorio emergendo una frattura diafisaria pluriframmentaria che avrebbe imposto l’inserimento di un chiodo midollare piuttosto che di una placca e di viti (indicati invece nei casi di fratture femorali prossimali, distali e nelle diafisarie semplici non comminute)....

Caso risolto

La sig.ra (omissis) si era recata presso la struttura convenuta per problematiche alla zona lombare derivanti da un pregresso intervento chirurgico. Successivamente alla diagnosi di lombalgia, l’attrice ha subito un ulteriore intervento di stabilizzazione mediante “Osteosintesi vertebrale lombosacrale e foraminotomia L4-L5 e L5-S1 destra” rivelatosi gravemente dannoso perché, da un canto, non indicato e, dall’altro canto, mal eseguito....

Caso risolto

Gli eredi del Sig. (omissis) hanno agito contro l’Ospedale (omissis) affinché venisse accertata la responsabilità della struttura ospedaliera nel decesso del Sig. (omissis) dovuto alle plurime infezioni nosocomiali contratte durante il ricovero. La CTU svolta nel corso del giudizio ha accertato infatti che vi fu una evoluzione ingravescente di un complesso quadro clinico caratterizzato da numerose infezioni nosocomiali, mai interrotta da una condotta sanitaria appropriata, che è culminata con gli stati infettivi più importanti e temibili contratti durante i ricoveri presso l’Ospedale (omissis), che con ogni probabilità hanno cagionato quello stato settico e quella condizione di irreversibilità in rapporto causale con la morte del paziente....

Caso risolto

La Sig.ra (omissis) ha adito il Tribunale Civile di Roma in quanto in seguito ad un progressivo aggravamento di una “Tireopatia multinodulare”, della quale cui soffriva da alcuni anni, si ricoverava presso il Dipartimento di Chirurgia generale del Policlinico (omissis) per essere sottoposta ad intervento chirurgico di “Tiroidectomia totale per gozzo multinodulare”. Immediatamente dopo l’intervento accusava una marcata disfonia e disfagia per le qualidopo una fibrolaringoscopia effettuata da un otorinolaringoiatra, si ottoponeva a un ciclo di terapia logopedica, nel tentativo di migliorare la voce, con scarsi risultati....

Caso risolto

Il Sig. (omissis) ha adito il Tribunale Civile di Roma lamentando l’errata diagnosi posta in essere dall’Ospedale Sandro Pertini di Roma e, segnatamente, relativamente alla malattia in data 3 agosto 2009, diagnosticata dall’Ospedale (omissis)in data 27 aprile 2010 come “LINFOMA NON HODGKIN” e la decisione di trattarla, sempre al (omissis), con terapie invasive che venivano somministrate per la durata di 4 anni e mezzo....

Caso risolto

Il Sig. (omissis) ha proposto domanda di condanna della Asl (omissis) al risarcimento del danno derivante dalla tardiva somministrazione del siero antiofidico (comunemente denominato siero antivipera) necessaria a seguito del morso di tale rettile subito dall’attore. Ha dedotto in sostanza l’omessa tempestiva corretta diagnosi da parte dei sanitari (…) fatto da cui erano derivati gravi ed irreversibili danni di carattere, tra l’altro, neurologico, con compromissione totale di ogni forma di autonomia....

Caso risolto

Con atto di citazione ritualmente notificato la sig.ra (omissis) conveniva in giudizio la ASL (omissis) chiedendone la condanna al risarcimento di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali subiti a seguito delle cure inadeguate cui veniva sottoposta presso l’Ospedale (omissis) in occasione dell’accesso al P.S. in data 25 febbraio 2014. Esponeva a fondamento della domanda che nelle circostanze indicate presentava una tumefazione molle e dolente in regione pretibiale; che veniva diagnosticato un “ematoma muscolo fasciale di gamba destra”; che solo in data 20 settembre 2014 si sottoponeva a RM muscolo-scheletrica a seguito della quale veniva diagnosticata la natura maligna della formazione alla gamba; che veniva posta diagnosi definitiva di “mixofibrosarcoma di alto grado” che rendeva necessario un intervento di amputazione della gamba destra....

Caso risolto

Il tribunale di Gorizia, con riferimento alla domanda svolta dagli eredi del Sig. (omissis) che la preparazione al trattamento chemioterapico non è stata adeguata, in quanto non si è definita, in quel momento, la condizione cardiovascolare, delicata, del soggetto, non si è documentata la modalità di somministrazione; in sostanza il protocollo cheniioterapico instaurato, di base corretto, andava però verificato, nel caso di specie, in un'ottica costo/beneficio, tenuto debito conto della sussistente anemizzazione, della cardiopatia, e in aggiunta, di aggressivo e metastatizzato tumore sanguinante, clic rappresentano tutti evidenti fattori di rischio, se non vere e proprie controindicazioni....

Caso risolto

Danno iure hereditatis: gli attori hanno inoltre richiesto il risarcimento del danno iure hereditatis essendo trascorso un apprezzabile lasso di tempo tra la condotta illecita dei medici e il decesso della loro congiunta, consistente tanto nel danno biologico da invalidità temporanea totale, che si è protratto dall’evento lesivo fino al decesso, quanto nella sofferenza psichica della medesima. Sicuramente agli attori spetta il risarcimento del danno biologico commisurato all’inabilità temporanea totale occorsa alla paziente per il periodo di 22 giorni (dal 10.02.2016 data dell’intervento fino al 3.03.2016 data del decesso)....

Caso risolto

Danno iure proprio da perdita del rapporto parentale: gli attori hanno chiesto, innanzitutto, il risarcimento del danno iure proprio conseguente alla perdita del rapporto parentale. Il danno parentale per la morte di un prossimo congiunto consiste non solo nella conseguente sofferenza ma anche nella privazione di un valore non economico ma personale costituito dalla irreversibile perdita del godimento del congiunto, dalla definitiva preclusione...

Caso risolto

I Sigg.ri (omissis) deducevano la sussistenza di molteplici elementi censurabili nella condotta e nelle scelte operate dai sanitari che ebbero in cura la madre Sig.ra (omissis) durante il suddetto ricovero, causalmente ricollegabili con il decesso. Infatti i ricorrenti sostenevano che emergeva chiaramente che gli eventi avversi occorsi, ovverosia la lesione del tronco arterioso anonimo, il sanguinamento post-operatorio, la lesione cerebrale ischemica e il successivo stato comatoso, le numerose infezioni nosocomiali, avevano condotto alla morte della paziente. Chiedevano quindi il risarcimento del danno da perdita del rapporto parentale nonché, iure hereditatis, del danno terminale sia biologico che morale subito dalla de cuius....

Caso risolto